non c'è abbastanza aria nei miei polmoni
il respiro nn è dilatato
ma contratto
c'è la tempesta
e poi la quiete dopo la tempesta
e poi la tempesta dopo la quiete
ed ho paura
ho paura di me e dei miei fantasmi
di cerchi che inseguono se stessi
di ombre fedeli a se stesse
equilibri stabili
parole che avvicinano
parole che allontanano
parole che inspiegabilmente vanno a toccare mondi sommersi,
passando per l'inconscio,
come una dinamo,
sto gia elaborando il lutto della mia morte
e come araba fenice mi osservo risorgere da ceneri che ancora nn sono
in anticipo su me stessa e su cio che sara
hanno preso forma, dimensione e colore
provo a tuffarmi in quei meandri che credevo di aver imparato a percorrere
ma tutto è sconosciuto,
io mi sono oscura e percepisco solo la mia inquietudine
devo rimettermi in marcia,mio malgrado
se solo fossi capace di risolvere rebus,
ma nn ci sono mai , proprio mai, riuscita
è questa l'immago che mi sfugge
ma ho chiuso gli occhi.
e la mente.
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